Dormire in un capsule hotel. Perché sì e perché no

Capsule hotel — CityHub Rotterdam (Olanda/Paesi Bassi)

«Ma non è claustrofobica? Non ti senti soffocare, quando sei dentro?»
Tipica domanda riguardo ad ogni mia esperienza in un capsule hotel.
Se, raccontando di un tuo viaggio, dirai di aver pernottato in un capsule hotel, preparati: la tua meta potrà anche esser stata Marte, ma i dieci minuti successivi li passerai a rispondere a dubbi e curiosità riguardanti l’albergo.
In parte, ne ho già parlato in un precedente post, raccontando della mia prima esperienza in un capsule hotel a Tokyo. Col passare degli anni e delle avventure in capsula, posso dire di aver accumulato un’esperienza sufficiente per comporre una hit-parade di pro, contro e miti da sfatare.

Se ti verrà in mente qualche altra domanda o perplessità, dimmi pure, utilizzando lo spazio dei commenti.

Capsule hotel ad Utrecht (Olanda) — Bunk hotel

PRO

DHai scelto di alloggiare in capsula per motivi economici?
R• Non necessariamente — e, comunque, non esclusivamente.
Senz’altro, il risparmio c’è ed è consistente.
A parità di servizi offerti e di posizione, nei miei viaggi ho speso per una capsula al massimo il 50% di quanto avrei pagato una normale camera d’hotel, ma in alcuni casi molto meno.
Dai circa 20 € a notte spesi a Tokyo ai 55 € a notte di Amsterdam, per render l’idea.

DÈ vero che i capsule hotel sono sempre attaccati alle stazioni ferroviarie?
R• Qualche volta sì, come nell’originario concetto giapponese alla base di questi alberghi: chi fa tardi al lavoro e perde l’ultimo treno della giornata, può avvalersi della capsula per un pernotto pratico ed economico.
Molte volte, sono più genericamente in zone centrali e turistiche della città.

DQuando capita, vai in capsula giusto per poterlo raccontare, vero?
R• Anche, certo! Nonostante stiano prendendo piede e si trovino ormai in molte città, rimane tutt’oggi un’esperienza particolare, che sono in moltissimi a non aver mai fatto e che suscita sempre grande interesse.

CONTRO

D• Dove lasci i bagagli e le tue cose?
R• Nota dolente: ogni volta che entri in capsula, devi decidere quali siano le cose più importanti della tua vita in quel momento — situazione totalmente sconosciuta in una normale camera d’albergo, ma che in molti avranno già provato alloggiando in un normale ostello.
Potresti chiudere la valigia o il backpack, riponendo il tutto nell’armadietto, per poi entrare allegramente in capsula e scoprire, trenta secondi dopo, di aver dimenticato il pigiama, o magari il caricabatterie.
Se ti dice bene, l’armadietto è nei paraggi, a pochi metri da te — ed è comunque seccante: la stanza che ospita le capsule è spesso appositamente buia e silenziosa ad ogni ora del giorno e della notte.
Diversamente, in pieno stile giapponese, il bagaglio sarà da tutt’altra parte dell’edificio, a due passi dalla reception: dormite senza pigiama e cercate di trasferire al vostro telefono l’energia prodotta dalla vostra frustrazione tramite imposizione delle mani.
Anche al risveglio non sarà tutto rose e fiori: nessun effetto personale può esser lasciato nella capsula: o si porta con sé, o finisce nella valigia, eccezion fatta per alcune unità dotate di chiusura.Lato positivo di tutto ciò: al check-out, il bagaglio sarà sostanzialmente già pronto…

DNon ti dà fastidio il bagno condiviso? (o la sua variante più ingenua: «Ma come fa ad esserci un bagno nella capsula?»)
R• Il bagno ed il locale docce sono condivisi, a volte senza alcuna distinzione tra servizi per le donne e per gli uomini (tendenzialmente, ogni doccia è in una cabina singola ed equipaggiata di mensole e ganci per i vestiti — tutto molto diverso dalle docce nello spogliatoio della palestra, per intenderci).
Certamente, può non essere il massimo, per quanto non sia molto diverso da ciò che si trova nei campeggi e negli ostelli.
A maggior ragione, è sempre bene informarsi sulla pulizia dell’hotel tramite le recensioni dei precedenti clienti.
D’altra parte, trovo immensamente più comoda questa soluzione rispetto a quella adottata da molti ostelli: un bagno singolo per ciascuna camerata, con senso di colpa in omaggio per ogni volta in cui ti scapperà la pipì in piena notte o per ogni minuto in più passato sotto la doccia, a discapito dei compagni di stanza.

DSe i vicini russano o fanno rumore?
R• Nessuna tra le capsule che ho provato era insonorizzata, nemmeno quelle più grandi e con il sistema di chiusura.
Tipicamente, si va in capsula per riposare, quindi l’ambiente è silenzioso ad ogni ora del giorno e della notte.
Non mi è mai capitato di sentire un ospite russare — magari sono stato semplicemente fortunato, chissà! D’altra parte, ho avuto qualche vicino un po’ brillo al rientro in hotel, e nel silenzio totale di un capsule hotel può risultare particolarmente fastidioso.

DNon c’è poca privacy?
R• Sì, se il paragone è con una camera d’hotel; no, se si confronta con un tipico ostello.
Ogni capsula, ad ogni modo, è munita di tendina.
Se la priorità è la privacy, meglio le capsule al livello superiore, ad ogni modo: sono in alto e vi si accede tramite una scaletta, tipo letto a castello.

DQuando scegli le capsule al livello superiore, non è faticoso salire?
R• Riprendo la risposta precedente: se, invece, la priorità fosse la mera conservazione della propria esistenza, e quindi la sopravvivenza, suggerirei di optare per una capsula raso terra, al livello inferiore.
Salire nella propria unità abitativa può richiedere giusto un po’ di agilità; scendere, invece, può esser molto complicato, nonostante la scaletta ed i supporti vari.
Ad Utrecht, mi è capitato di perdere per un istante l’equilibrio e di urtare, in fase di atterraggio (…), un interruttore elettrico con il palmo della mano. Taglio poco profondo, ma avrei evitato volentieri.

LUOGHI COMUNI

DNon provi una sensazione claustrofobica? Non ti senti soffocare? (versione più scettica e senza alcun punto interrogativo: «A me sembrerebbe di dormire in obitorio…»)
R• A dire il vero, assolutamente no.
In qualsiasi capsula, è sempre possibile star comodamente seduti sul letto, evitando l’effetto-bara — quantomeno, basandomi sul mio metro ed ottantadue di altezza.
I materassi, poi, sono sufficientemente larghi: nel peggiore dei casi, equivalgono totalmente a dei letti ad una piazza.
Nel caso della mia avventura in Giappone, è stato il letto più grande e più comodo nel quale abbia dormito durante le tre settimane trascorse in viaggio.
Più in generale, mi sento soffocare maggiormente in una camera d’albergo particolarmente piccola o molto arredata, rispetto ad una capsula.

DNon hai paura che ti rubino tutto, non potendola chiudere a chiave?
R• Vedi risposta alla domanda “Dove lasci i bagagli e le tue cose?”

DNon hai paura che entrino nella tua capsula mentre dormi?
R•
Ok, è leggermente diversa rispetto alla domanda precedente.
È possibile confondersi, dato che le unità abitative sono identiche e collocate in batteria — per quanto sia tipicamente presente un numero identificativo per ciascuna cella.
Io stesso ho toppato clamorosamente alla mia prima esperienza di questo tipo, complici il mio inesistente senso dell’orientamento ed il fuso orario.
I corridoi di questi hotel sono generalmente dotati di telecamere a circuito chiuso, così da scoraggiare i piccoli furti, più che altro…
Inoltre, i locali con le capsule sono accessibili esclusivamente passando per la reception o grazie ad una chiave consegnata al check-in.
Vedo maggiormente probabile un’invasione di campo dovuta ad un semplice errore, che non un ingresso nella propria capsula da parte di un malintenzionato.

DNon ti annoi quando sei nel capsule hotel?
R• Al contrario! L’organizzazione degli spazi è spesso pensata per favorire la condivisione ed il contatto tra gli ospiti.
Molte cose che sono abituato a fare in camera mentre sono in viaggio, come prenotare l’albergo per la tappa successiva o tirar giù un programma di massima per il giorno seguente, le porto avanti in salotto, su una poltrona della hall o appoggiandomi ad uno dei tavoli condivisi.
Anche le cucine, gli angoli-caffetteria e simili richiamano la logica degli ostelli.

DNon è meglio l’ostello, a questo punto?
R• È meglio l’auto o la moto?
Dipende dalle proprie attitudini, abitudini, preferenze…
La capsula garantisce più privacy del tipico letto in camerata e, spesso, i capsule hotel si collocano in strutture curate anche nell’estetica — ciò non significa che un ostello non possa inserirsi in una location particolare o di pregio, ma bisogna smanettare un po’ di più su Booking e simili.

DMa un hotel normale ti fa proprio schifo?
R• No, no. Dipende dalla situazione specifica, mettiamola così.
Per una trasferta di lavoro, non prenderei neanche lontanamente in considerazione una soluzione differente dall’albergo — neanche B&B ed appartamenti, privi di alcuni servizi offerti da qualsiasi business hotel.
Per viaggi di piacere in compagnia, l’opzione-capsula risulta non sempre percorribile.
Quando sono da solo, è più facile alternare strutture “standard” e collocazioni più originali, quindi perché non provare, anche solo per qualche notte?

Raggiungendo la mia capsula nel CityHub di Rotterdam (Paesi Bassi 🇳🇱)

DI capsule hotel sono tutti uguali, fatti con lo stampino?
R• No, tutt’altro! Ce ne sono di molto particolari.
Ad Utrecht, ad esempio, mi è capitato di dormire in un capsule hotel realizzato all’interno di una chiesa sconsacrata: una sorprendente combinazione di antico (con un enorme organo a canne in bella vista nella hall) e moderno.
Anche le capsule possono esser diverse tra loro. Mi è capitato, a Rotterdam, di dormire all’interno di un hub: una sorta di mini-camera da letto, con un king size in grado di ospitare tranquillamente due persone ed un piccolo atrio ampio circa due metri quadri, con armadio a giorno ed appendiabiti.
Le luci personalizzabili per colore ed intensità e l’impianto stereo — tutto controllabile tramite l’apposita app per smartphone — hanno reso l’esperienza ancor più personale ed originale.

DLe capsule non esistevano solo in Giappone?
R• Esatto: esistevano.
Poi, come spesso avviene per molti fenomeni culturali locali, sono state riprese anche in diversi altri paesi del mondo.

DSono presenti anche in Italia?
R• Da ciò che so, sono presenti anche da noi, sì.
Non ho ancora avuto modo di provarle personalmente, però.

DA Danie’, ma tutti tu li trovi questi posti? Ma come fai?
R
• La primissima volta, in Giappone, ho digitato “capsule hotel” su Expedia ed ho avuto vastissima scelta.
Potrebbe essere una prima idea, per quanto non è detto che una struttura di questo tipo abbia il termine “capsule” nel proprio nome — potrebbero esserci “pod”, “hub” e via discorrendo.
Si può giocare con i filtri, altrimenti: generalmente, tendo a non includere le strutture nella fascia di prezzo 0 – 50 € nella mia ricerca, cosa da non fare se si cerca un capsule hotel; inoltre, molti di questi alberghi vengono etichettati come “ostello”, quindi può essere una buona idea filtrare i risultati in questo modo.
Fatta una prima prenotazione, ad ogni modo, alcune piattaforme dovrebbero acquisire questa nostra preferenza e mostrarci con maggior frequenza e facilità risultati simili al capsule hotel prenotato — durante le mie ricerche su Booking sono diventati una costante.
In alternativa, c’è il caro vecchio Google: digitare “capsule hotel su Marte”, premere invio ed il gioco è fatto.

Classificazione: 1 su 5.

Consigli per il viaggiatore:

• per sicurezza, suggerisco sempre di portar con sé un lucchetto, se si ha intenzione di pernottare in un capsule hotel.
Tipicamente, gli armadietti sono utilizzabili con una carta, con un braccialetto RFID o, più semplicemente, con una chiavetta; ma non si sa mai…

• se si viaggia con un bagaglio rigido o particolarmente voluminoso, consiglio di informarsi riguardo alla dimensione degli armadietti ed, eventualmente, alla presenza di armadietti XL in aggiunta a quello dato di default con la capsula;

• idem se si viaggia con oggetti di valore che si preferisce non portar con sé durante le avventure giornaliere: diverse strutture offrono armadietti blindati e coperti 24 ore su 24 da una telecamera a circuito chiuso, molto utili in questi casi;

• se avete esigenze particolari — ad esempio, la necessità di pernottare in una capsula al livello del pavimento — meglio segnalarlo alla struttura già al momento della prenotazione.

2 Comments on “Dormire in un capsule hotel. Perché sì e perché no”

  1. Non ho mai dormito in un capsule hotel ma per qualche motivo lo immagino similie a un pernottamento in camper – forse perché ho fatto tanti viaggi in quel modo e ho dormito in “capsule beds” con poco spazio a disposizione. Forse non sarebbe la mia prima scelta, ma è comunque un’esperienza che non mi dispiacerebbe provare.

    Piace a 1 persona

    • Ciao Silvia! Ti consiglio l’esperienza, anche semplicemente per provare. Non è male 😉
      Spesso i capsule hotel sono strutture nuove e di design, molto lontane dall’idea dell’ostello spartano ed un po’ arrangiato.
      Il camper mi manca, ma è tra i miei sogni 😎👏🏽

      Piace a 1 persona

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