Sotto il sole del Vedado, sopra le nuvole dell’Avana

Il coco-taxi sfreccia sul Malecón.
Inizio la mattinata con una frizzante corsa su questo incrocio tra un’ape car ed una noce di cocco, risposta cubana al tuk tuk thailandese.
Al volante c’è Gabriela, una simpatica e corpulenta ragazza habanera dall’età indefinibile — potrebbe tranquillamente oscillare tra i 30 ed i 50 anni — che, dopo la serata di ieri, è la mia autista di fiducia.
Mentre guida all’impazzata il mezzo, con standard di sicurezza analoghi a quelli di un giro alla roulette russa, si prende la licenza di infilar la mano in un sacchetto di plastica colmo di sfiziose rondelle di yucca fritta.
Si volta un istante e, con spirito di condivisione, scuote con solerzia il pacchetto all’altezza della mia mano. Ne prendo al volo una, ringraziandola, nella speranza che questo la spinga a buttare nuovamente un occhio alla strada.
Curiosamente, lo stile di guida è del tutto coerente con la destinazione finale della corsa: la Necrópolis Cristóbal Colón. Il cimitero — monumentale, ma pur sempre cimitero — insomma.
Nel portafogli dovrei avere abbastanza pesos — o CUC — per garantirmi una degna sepoltura.
Smetto di preoccuparmi, quindi, e mi godo il momento.

Una corsa in coco-taxi lungo il Malecón è d'obbligo, quando si visita L'Avana
Mattina, pomeriggio o sera. Una corsa in coco-taxi lungo il Malecón è d’obbligo, quando si visita L’Avana 🥥🚕🇨🇺

Sono le 9, o poco più. Il sole inizia a farsi sentire, nonostante sia all’ombra, riparato sotto al tetto del coco-taxi. Complice il cielo terso, sporcato solo da qualche bianca nuvola qua e là, gli edifici sono riscaldati da una luce che ne appiattisce un po’ i colori, ma che rende questa grande città un po’ più intima.
Lo scoppiettio del motore, spinto al suo massimo, è un sottofondo senza soluzione di continuità, che inizia a dar ritmo alla mattinata.
Una macchina d’epoca ci supera, poi un’altra e un’altra ancora.
In un attimo lasciamo il Malecón; la velocità di marcia rallenta, mentre scorriamo tra le vie interne del Vedado.

Dopo la tappa all’Hotel Nacional de Cuba e la ropa vieja con vista panoramica di ieri sera, ritorno in quello che è il quartiere residenziale per eccellenza e tra i più moderni della capitale cubana, per quanto abbia ormai alle spalle centosessant’anni di storia fatta di boom edilizi, traffici loschi, una manciata di grattacieli art déco, lussuosi hotel, luoghi simbolo della revolución ed un effervescente panorama culturale.
Il Vedado è molto più della magia del Malecón, gli 8 chilometri di strada che cingono il quartiere e lo separano dal mare. Non è L’Avana dell’immaginario collettivo, e le sue atmosfere sono spesso meno caratteristiche, ma una tappa è d’obbligo per comprendere l’ultimo secolo di storia di questa nazione.

Auto d’epoca sul Paseo, una delle strade più ampie e più belle della capitale cubana 🚘🇨🇺

Il coco-taxi accosta alla vista di un’immensa porta d’entrata, l’ingresso Nord della Necrópolis.
«Ti aspetto qui. Quando hai finito, ti porto in Plaza de la Revolución e ti faccio vedere il resto del quartiere», propone Gabriela, che quando parla sorride anche con gli occhi.
«Grazie Gabri, ma preferisco farla a piedi…».
«Dai, ti faccio un buon prezzo!», rilancia, senza esitazione.
«No, figurati, non è per i soldi. È che preferisco girare a piedi per la città e prendermi i miei tempi».
«Guarda che fa caldo oggi…», ribatte caparbia, ma senza mai perder l’entusiasmo e la sua allegria.
«Dai, ho il tuo bigliettino con il numero. Se ho bisogno, ti chiamo!». Mento sapendo di mentire, mentre le lascio qualche CUC per la corsa.
Il rifiuto non scalfisce minimamente il suo smalto, e mi saluta in maniera brillante, augurandomi una buona giornata.
Farmi scorrazzare da qualcuno, mettendo il piede in terra di fronte ad un monumento per poi risalire a bordo, nella semplice attesa di raggiungere il successivo, non mi sembra la miglior strategia per visitare una città. Non prima dell’ottantesimo compleanno, quantomeno.
Si azzera il rischio di imprevisti lungo il percorso — il pizzico di pepe in qualsiasi viaggio — e si perde la vera atmosfera della città, accalcandosi solo ed esclusivamente in luoghi gremiti di turisti. In cambio, forse, si ottiene la visita ad una statua o ad una piazza in più. Bell’affare.

Necropolis Cristobal Colon - Vedado - L'Avana - Viaggioscomodo.com
Palme, grandi viali ed auto d’epoca. Il mix imbattibile della Necrópolis Cristóbal Colón 🚙🌴

Varco la grande porta in stile neoromanico, allungo al custode i 5 CUC — circa 4,5 € — previsti per l’ingresso e sono dentro.
Trovo conferma di quanto avevo letto nei giorni precedenti: pur trattandosi di un camposanto, non c’è nulla di macabro. L’unica cosa inquietante, in questo luogo, è il mio senso dell’orientamento.
La pianta quadrata, che dovrebbe aiutarmi, non dà i suoi frutti.
Sull’ordinamento orizzontale, i nomi delle vie sono rappresentati da lettere: calle A, calle B, calle C e via discorrendo, fino a calle N. In verticale, abbiamo quindi calle 1, poi calle 2, fino a calle 18.
No, a quanto pare non è così.
Nella metà destra della pianta si trovano tutte le vie dispari. I numeri partono dal centro e, crescendo, si avvicinano sempre più al lato Est della Necrópolis.
In maniera del tutto speculare, le vie con cifra pari si sviluppano nella metà di sinistra. Quanto maggiore è il numero, tanto più si è vicini all’estremo Ovest.
Se non si possiede il senso pratico per capirlo, né una cartina dettagliata, si è destinati a scoprire il tutto mentre si è alla ricerca di un qualche monumento posto in calle 18 e, lasciata alle spalle calle 17, ci si trova col naso sul muro di cinta, finendo col porre in dubbio le basi dell’aritmetica apprese vent’anni prima, anziché accettare l’evidenza che le due vie siano distanti 800 metri l’un l’altra.
Fortunatamente, molti dei monumenti che valga la pena visitare son disposti lungo i due viali principali — il cardo e il decumano, per intenderci — che si intersecano al centro esatto del cimitero, nella Capilla Central, una bella chiesetta anch’essa in stile neoromanico.

La Capilla Central della Necropolis Cristobal Colon
Rifiatando nella Capilla Central, la chiesa in stile neoromanico nell’esatto centro della Necrópolis ⛪️


Nel corso della passeggiata, anche il tempo sembra prendersela comoda. I rumori della città sono spariti; ogni tanto, si incrocia qualche visitatore o, più di frequente, giardinieri e custodi e, neanche troppo di rado, si incappa in qualche auto parcheggiata sul ciglio dei viali più grandi.
Anche il sole battente si rilassa un po’, mentre si percorrono le stradine ombrate, ed il gioco delle luci proiettate sull’asfalto allieta il passaggio.

Necropolis Cristobal Colon - Vedado - L'Avana - Viaggioscomodo.com
I viali alberati del cimitero monumentale dell’Avana 🌳

Uscire dalla Necrópolis è come tornare alla realtà, vivace ma certamente non frenetica, della capitale.
Passeggiando, finisco in una via con dei palazzetti a schiera; cinque piani fatiscenti di edifici tutti adiacenti — o quasi incollati… — tra loro. Ogni stabile, dai colori variegati ma ormai stinti. ha un proprio giardinetto di pertinenza a ridosso del marciapiedi. Colmo di erbacce, neanche a dirlo.
Credo di aver trovato la polvere sotto al tappeto del Vedado. Appena ci si discosta dall’itinerario classico, salta fuori.
Mentre passeggio, qualche abitante del posto mi osserva, forse chiedendosi cosa ci faccia uno straniero davanti casa propria.
Sul ciglio della strada, incappo in qualche vecchia automobile Lada di sovietica memoria, dopo decenni ancora onnipresente in tutta Cuba.

Vedado - L'Avana - Cuba
Camminando in una zona non turistica del Vedado 🇨🇺


Concludo la strada e, chiedendo molto al mio fisico, raggiungo a passo spedito uno dei luoghi simbolo del sentimento rivoluzionario intrinseco nell’identità nazionale cubana: Plaza de la Revolución.
Nato ed abituato da sempre alle piazze di Roma, non riesco a trovar qualcosa di bello, per quanto mi sforzi. Di simbolico, di storico e di caratteristico, certamente, ma non di bello.
Impossibile non notare l’enorme murales di Che Guevara, a cui fa compagnia quello dell’eroe nazionale Camilo Cienfuegos, poco distante. La nota di colore che spezza il grigiume generale è data dai taxi d’epoca, appollaiati ai lati della piazza, con i conducenti pronti a scorrazzare qualche turista per la città.

Plaza de la Revolucion - Vedado - L'Avana - Cuba
Plaza de la Revolución, enorme, con i murales di Ernesto Che Guevara e Camilo Cienfuegos 🇨🇺

A catturare la mia attenzione è, piuttosto, il Memorial a José Martí — uno tra i più grandi eroi indipendentisti cubani, nonché autore del testo di Guantanamera — che si staglia glorioso di fronte alla piazza, con i suoi 138,5 metri d’altezza.
È l’edificio più alto della città e sono deciso a salire per dare un’occhiata dall’alto. Mi metto alla ricerca di altri 5 CUC.
Sembra che qui tutto abbia un costo — irrisorio, nella maggior parte dei casi, ma passo metà delle mie giornate a frugare in tasca, nello zaino o nel portafogli, complice anche la sostanziale inutilità delle carte di credito in tutta Cuba. Mi aspetto di sentirmi intimare “ALT! Un fiorino” ad ogni angolo.
Salgo all’ultimo piano in ascensore — 2 CUC, per restare in tema — ritrovandomi in una stanza particolarissima. La pianta dell’edificio richiama la forma di una stella, ed ogni vertice che percorro mi offre una bellissima visuale dall’alto, sempre diversa, della città. Le generose vetrate, estremamente ampie, permettono di non toglier nulla allo sguardo.
Addirittura, mentre riempio i miei occhi di questo spettacolo, noto un enorme volatile che volteggia davanti a me. Un istante dopo, ne trovo altri due, appollaiati su una rientranza della parete esterna, rimanendo esterrefatto: sono degli avvoltoi, e riempiono ogni angolo di questa torre.
Faccio più e più volte il giro del piano. Per terra, sul pavimento in marmo tirato a lucido, trovo una bussola che riporta l’indicazione della distanza dalle più importanti città del pianeta. Casa, Roma, dista 8.714 chilometri.

Memorial a José Martí - L’Avana - Cuba
Il Memorial a José Martí, l’edificio più alto della città 🏙
Dalla cima del Memorial a José Martí, direzione e distanza rispetto a Roma: 8.714 km 🇮🇹🏡

Torno con i piedi per terra, letteralmente, e faccio un giro ai bordi di Plaza de la Revolución.
Le tante auto anni Cinquanta, dai vistosi sedili in pelle e dalla scocca tirata a lucido e senza un granello di polvere, mi riportano con la mente ai colori decisi e quasi aggressivi di Centro Habana.
Le mie gambe penseranno al resto.

Gli avvoltoi planano indisturbati attorno al Memorial 🦅

Classificazione: 1 su 5.

Note per il viaggiatore:

  • i coco-taxi sono presenti ovunque a L’Avana. È un mezzo divertente per le brevi tratte cittadine e, per quanto economico, è comunque bene concordare un prezzo in anticipo;
  • la Necrópolis Cristóbal Colón, se si ha qualche giorno da passare a L’Avana, è senz’altro un posto da vedere. Data l’ampiezza ed il gran numero di monumenti presenti, inutile entrare se non si ha a disposizione almeno un’ora e mezza. Il prezzo richiesto per l’accesso è di 5 CUC, circa 4,5 €;
  • Plaza de la Revolución, molto differente dalla concezione europea di piazza — quantomeno dal punto di vista architettonico — è senz’altro un posto da vedere;
  • il Memorial a José Martí si trova a pochi metri da Plaza de la Revolución e rappresenta la migliore occasione per vedere tutta la città de L’Avana dall’alto.
    Il prezzo per l’ingresso è di 5 CUC, circa 4,5 €, che garantiscono anche l’accesso ad una piccola esposizione sulla storia di Cuba, a pian terreno.
    L’utilizzo dell’ascensore per raggiungere la sommità dell’edificio è di 2 CUC, circa 1,80 €.

1 Comments on “Sotto il sole del Vedado, sopra le nuvole dell’Avana”

Lascia un commento